Medicina interna e assistenza
integrata Post Acuzie

PROF. DOTT. FRANCESCO PEVERINI

Il Paziente Post-Acuzie

Dalla “dimissione difficile” all’assistenza continuativa.

Prima fase di assistenza

La prima fase è un quadro clinico “acuto”, sia esso di medicina o chirurgia.

Indipendentemente dalla patologia di esordio, seguirà una fase di “post acuzie”. In questa fase i pazienti necessitano di cure non realizzabili al proprio domicilio e che contemporaneamente non sono attuabili senza rischio in strutture di semplice riabilitazione o di tipo RSA.

Tipologia di assistenza in post-acuzie

Si tratta prevalentemente di pazienti in dimissione a seguito di eventi acuti per importanti patologie cardiovascolari, respiratorie e neurologiche. Oppure di pazienti in dimissione dopo interventi chirurgici o condizioni post traumatiche tali da necessitare di trattamenti riabilitativi protetti.

Infine, può trattarsi di persone affette da neoplasie, talora in trattamento chemioterapico o radioterapico, con fabbisogno nutrizionale (anche artificiale), di terapia antalgica o di altri interventi clinici internistici.

Questo concetto va esteso anche ai casi di pazienti che necessitano di specifiche cure per fare fronte a patologie croniche in condizione di scompenso o instabilità, trattamenti peraltro non realizzabili al proprio domicilio, in situazioni che richiedano supporto di reparto nella delicata fase della ripresa dell’autonomia.

Assistito in post-acuzie – quali patologie per l’intervento clinico

L’esempio più appropriato a spiegare la tipologia del paziente in post-acuzie è lo scompenso cardiaco cronico che costituisce la seconda causa di ricovero in Italia. Nell’anziano rappresenta il principale presupposto fisiopatologico per il peggioramento della qualità di vita e per lo sviluppo di gravi disabilità.

A seguire la patologia respiratoria cronica – insufficienza respiratoria. Si tratta di pazienti a complessa tipologia assistenziale per patologie respiratorie croniche (BPCO, OSAS, Asma ecc.) , che possono anche necessitare di supporti ventilatori.

Infine la patologia neurologica successiva ad eventi cerebrovascolari (TIA, Ictus), nelle prime settimane dall’evento acuto; iniziale decadimento intellettivo a fronte di poli-patologia e terapie complesse.

Assistito in post-acuzie – obiettivi

Nell’assistenza in post-acuzie risultano rilevanti i fattori che garantiscono la prosecuzione integrata e multidisciplinare delle cure. Sarà rilevante per ridurre nuovi ricoveri per la stessa patologia entro 30-60 giorni, per consentire interventi riabilitativi a media intensità, tipici della condizione di post acuzie, non realizzabili a domicilio, per ridurre lo “stress” delle famiglie rispetto alla complessità delle cure.

Assistenza in post acuzie

L’obiettivo è il raggiungimento della stabilità clinica dell’assistito; il suo recupero funzionale; la terapia anche con ausili strumentali; la formazione dei familiari, l’assistenza riabilitativa in camera di degenza con specifici programmi di recupero, impostati dall’equipe di specialisti e di curanti, la partecipazione del proprio medico di base al progetto di cura. Al termine sarà impostata una valutazione multidisciplinare del risultato.

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